“Odi et amo.
Quare id faciam, fortasse requirisi.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior”.
“Odio e amo.
Come sia possibile, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che succede e mi struggo”.
(Gaio Valerio Catullo)
“Odi et amo.
Quare id faciam, fortasse requirisi.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior”.
“Odio e amo.
Come sia possibile, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che succede e mi struggo”.
(Gaio Valerio Catullo)
Le verdi acque della laguna di Venezia, le piccole isole scrigni preziosi di arte e ricamo, le alte Dolomiti, paesaggi montani con laghi incastonati fra le rocce e poi e spiagge, i vigneti, le più di 4.000 ville venete erette tra il 1400 e il 1700, piccoli borghi incantati e l’orto botanico più antico del mondo a Padova. E’ questo il Veneto.
Non solo Venezia, conosciuta in tutto il mondo per la sua caratteristica laguna e l’intricato dedalo di calli percorribili sono in gondola o a bordo di piccoli natanti, ma anche piccoli borghi antichi amati da letterati e poeti di tutti i tempi come Asolo o Arquà Petrarca dove il poeta trascorse gli ultimi giorni e in suo omaggio il paese cambiò nome.
La quinta regione per popolazione, preceduta da Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, il Veneto è la sesta regione più visitata in Europa, complice anche la presenza di Venezia da un lato e di Verona con l’eterna storia degli sfortunati Giulietta e Romeo. Ma da scoprire c’è molto di più.
La regione fu popolata a partire dal V millennio a.C. e verso il 1.000 a.C. si sviluppò la civiltà paleo veneta nel territorio di Este che intrattenne rapporti con etnie molto distanti come i greci, gli etruschi, i celti e i popoli transalpini. Il Veneto si alleò poi con Roma per contrastare le invasioni barbariche nel III secolo a.C. e venne poi completamente assorbito dall’immenso impero romano, mantenendo comunque i propri connotati distintivi rispettati da Roma.
Nel XII secolo nacquero le istituzioni comunali che si unirono nella Lega Lombarda contrastando i vari tentativi di restaurazione imperiale ad opera di Federico Barbarossa prima e poi di Federico II. Nel frattempo Venezia si sottrasse all’egida di Bisanzio che l’aveva fatta divenire sua provincia, instaurando un governo oligarchico retto da un Doge che espanse il suo potere in tutto il Mediterraneo controllando le rotte e i porti del bacino orientale. Iniziò così un’accesa ostilità con Genova e nel XIII secolo iniziò la lotta per l’egemonia sui mari, vinta poi da Venezia.
Con l’arrivo dei Franchi id Carlo Magno, incoronato imperatore del Sacro romano impero la notte di Natale dell’800, la Repubblica veneziana passò all’Austria con il trattato di Campoformio fino al 1866 quando la città venne annessa al regno d’Italia. Le regione ebbe un ruolo molto importante durante la Grande guerra con la dura disfatta di Caporetto nel 1917 quando la regione venne invasa fino al Piave che, come ricorda una nota canzone, “mormorò, non passi lo straniero”.
Ogni angolo di questa regione straordinaria dell’Italia si trovano usanze e costumi secolari da cui la rispettiva comunità si sente rappresentata e che sono uno spettacolo unico per i visitatori. Si pensi al carnevale di Venezia con le splendide maschere e il volo dell’angelo in piazza San Marco o alla partita di scacchi umani che si svolge a Marostica o ancora il palio dello sparviero e la suggestiva regata storica di Venezia.
Dalle alte vette innevate fino ad arrivare alle spiagge di sabbia fine, passando per le città d’arte quali Verona, Vicenza e Venezia fra tutte, le ville palladiane, il Veneto offre una varietà di attività possibili da fare alla scoperta di piccoli borghi, della via del Prosecco , di laghi che sembrano delle pietre preziose fra le rocce bianche delle Dolomiti, piste da sci da cui si possono ammirare i laghi come sul monte Baldo che offre una finestra sul Garda, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Anche la cucina offre piatti per tutti i gusti. Partendo dai vini: il Prosecco, il Raboso e il Soave. E poi il corno del Doge e la fugassa tipici del periodo pasquale, Molto presenti nella cucina veneta anche i bovoeti, ossia le lumache e il prosciutto crudo di montagna.
Non possono mancare le leggende come quelle della mantella rossa di Montagnara, la leggenda dell’arena di Verona, le rose e i fantasmi di Rovigo, le streghe del Bus de la Lum, la leggenda di Melusina, i nani pietrificati a Monte Berico. Non mancano poi spettri e demoni, fate e streghe che abitano le calli e i palazzi antichi di Venezia o il massariol, l’impenitente folletto veneziano e la leggenda del basilisco.
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