E’ considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale e il più importante madrigalista del suo tempo. Stiamo parlando di Carlo Gesualdo da Venosa, principe della musica, nato a Venosa l’8 marzo del 1566.
Gesualdo ebbe un grande peso nella scena musicale a lui contemporanea e ispirò anche fiction e drammi musicali. Ma la sua fama è legata anche alla sua vita privata. Si macchiò infatti dell’omicidio della prima moglie (nonché cugina) Maria d’Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa in un piano abilmente congegnato. Non venne però mai perseguitato perché avrebbe agito nel pieno del suo diritto: punire una moglie fedifraga. È questa la molla che porta Carlo Gesualdo da Venosa ad iniziare a comporre.
Il suo era uno stile musicale assolutamente originale per lo stile e la modernità di certe soluzioni armoniche che arrivarono quasi ad infrangere i rigidi canoni del contrappunto tipico del suo tempo. È stato un esempio per molti musicisti del ‘900, primo fra tutti Stravinski, autore di un’orchestrazione di molti suoi madrigali. L’eccentrico Carlo Gesualdo si distinse tra i musicisti suoi contemporanei anche per le scelte tematiche.
Carlo Gesualdo si sposò poi nel 1594 con Eleonora d’Este, cugina del duca di Ferrara Alfonso II. Due anni dopo, da giugno del 1596, si ritirò nel castello di Gesualdo, fatto ristrutturare tempo addietro. Durante 17 anni della sua vita godette della magnificenza del principe e fece edificare tre chiese e due conventi: uno per i Domenicano e l’altro per i Cappuccini. In questa pace si dedicò completamente alla musica. Oltre ai 4 libri di madrigali già pubblicati, compose altri 2 libri che fece stampare nel 1611 nella tipografia all’interno del castello. Compose altri mottetti, un libro di responsori, un benedictus, un miserere, un libro di sacrae cantiones a cinque voci e uno a sei voci. Le sue spoglie oggi riposano a Napoli nella chiesa del Gesù Nuovo, ai piedi della sontuosa cappella di Sant’Iganzio.