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L’Umbria e la leggenda di San Valentino

Itinerario:

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Ogni 14 febbraio gli innamorati di tutto il mondo si danno appuntamento in occasione della festa di San Valentino. Tutti ricordano questa data, ma forse non tutti ne conoscono le origini.

Per gli antichi romani il mese di febbraio era il periodo in cui ci si preparava alla stagione della rinascita. A metà mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali per tenere lontani i lupi dai campi coltivati e venivano effettuati sacrifici propiziatori. Lungo le strade veniva sparso il sangue di alcuni animali. I nomi  di uomini e donne che adoravano questo Dio venivano inseriti in un’urna e poi estratti da un bambino. Per un anno quelle coppie avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità si compisse.

Una usanza licenziosa che la Chiesa voleva far terminare. Fu così che venne “trovato” un santo degli innamorati per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C. papa Gelasio annullò la festa pagana decretando che venisse seguito il culto di San Valentino.

San Valentino, nato nell’attuale Terni nel 176 d.C., vescovo romano poi martirizzato, dedicò la vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. È considerato patrono degli innamorati perché sarebbe stato il primo religioso a celebrare un matrimonio tra un legionario pagano e una giovane cristiana. Secondo la leggenda il centurione romano Sabino, passeggiando per le vie di Terni, vide Serapia e se ne innamorò subito, ricambiato. I genitori della ragazza però rifiutarono il matrimonio con la figlia. La bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione cristiana e ricevere il battesimo.

Così fece. Mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino, Serapia si ammalò di tisi e Valentino venne chiamato al capezzale della ragazza ormai moribonda. Qui il vescovo battezzò il giovane e unì la coppia in matrimonio e subito dopo i due innamorati morirono insieme.

C’è un’altra storia che ruota attorno a San Valentino. Una seconda leggenda racconta che un giorno San Valentino sentì passare due giovani fidanzati che stavano litigando. Allora gli andò incontro con in mano una rosa che gli regalò. Facendo loro questo dono li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa. Unica raccomandazione: avrebbero dovuto fare attenzione a non pungersi e avrebbero dovuto pregare affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.

Ma non finisce qui. Valentino quando l’imperatore Claudio II abolì il matrimonio e i fidanzamenti per i ragazzi in età di leva, si oppose celebrandone uno proprio il 14 febbraio. Per questo venne condannato a morte. Oppure, ancora, un’altra storia vuole San Valentinoucciso per aver tentato di aiutare a fuggire dalle carceri prigionieri che qui venivano picchiati e torturati. Un’altra leggenda ancora racconta di un Valentino imprigionato da giovane che, innamoratosi della figlia del suo carceriere, le invia un biglietto d’amore prima di essere condannato a morte: “dal tuo Valentino”.

Le spoglie di San Valentino sono conservate a Terni dove è patrono. Il suo teschio, invece, si trova in una teca di vetro nella basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma. A Terni ancora oggi viene celebrata la festa della promessa a cui partecipano giovani futuri sposi e coppie sposate.

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