Il Trentino Alto Adige è una delle regioni italiane con più leggende legate al suo territorio, soprattutto montano. Una di queste narra delle bambole del Latemar.
C’erano un tempo dei bambini che tornando a casa col bestiame notarono un coltello molto bello dall’impugnatura dorata. La più grande, una bambina di nome Minega, corse più forte che poté verso un vecchio a cui consegnò il coltello ritrovato. L’uomo era talmente felice di aver ritrovato il suo coltello che le promise di esaudire un suo desidero. Minega voleva una bambola.
“Vieni qui domani – le disse il vecchio – con gli altri bambini che erano con te oggi e vi porterò una schiera di bambole. Potrete scegliere voi la più bella”. La fanciulla ringraziò e si affrettò a tornare a casa.
Sopra a Tamion il sentiero portava oltre un torrente e sul tracciato si trovava una donna straniera. Minega replicò al saluto e le raccontò quanto successo. “Bambina fortunata – le disse la straniera – il vecchio di Venezia con cui hai a che fare è un uomo ricchissimo che vive nelle vicinanze del Latemar e possiede tesori meravigliosi come miniere d’oro. Ha anche bambole di due tipi: quelle con vestiti di seta bianca, gialla e rossa e quelle con vestiti di broccato con collane di perle e corone d’oro. Se domani vi porta solo le bambole vestite di seta, non ti accontentare ma digli: Pope de preda con strazze de seda ste lì a vardar el Latemar. Il vecchio ti porterà allora le costose bambole”.
La donna dopo aver parlato così a Minega se ne andò inoltrandosi nella foresta scura. Il giorno seguente la bambina con i suoi amici giunsero al Latemar. Non appena raggiunsero il luogo convenuto, udirono uno strano rumore. Guardarono in su e in cielo si aprì un pesante portone da cui uscì una schiera di bambole con vestiti di seta, proprio come aveva detto la vecchina.
Dopo un po’ Minega pronunciò il detto e contemporaneamente si sentì un sibilo e un fischio dalla montagna. Dal bosco risuonò una risata di scherno e le bambole si trasformarono in pietra. Ancora oggi si possono ammirare con gli splendidi vestiti colorati che brillano alla luce del sole”.