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Basilicata, terra di emozioni e suggestioni

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Regione:

“Dona praesentis cape laetus horae”
Cogli felice i doni di questo momento
(Orazio)

Piccoli antichi borghi arroccati sui poggi, sapori genuini, testimonianze storiche, le famose grotte e le spiagge bagnate da due mari dove il frangersi delle onde è l’unico suono che spezza il silenzio di una delle regioni d’Italia più selvagge: la Basilicata.

La Basilicata è una regione quasi divisa in due: il suo territorio è metà montuoso e metà collinare con una sola pianura, il Metaponto; è lambita da due mari: il Tirreno e lo Jonio ed è luogo di due parchi nazionali: il Pollino e il Val d’Agri.

In passato però l’antica Lucania era molto più vasta dell’odierna Basilicata e arrivava fino allo stretto di Messina. Non si conosce bene l’origine del suo toponimo. Forse deriva da “lucus”, che in latino significa bosco sacro o, dal greco “Leukos” con il significato di biancore, luce; sempre  dal greco “lykos”, lupo; dai “Lucani, una popolazione osco-sabellica dell’Italia centrale o infine dai “Lyki”, popolazione dell’Anatolia che si sarebbe stabilita nella valle del Basento. Una leggenda però vuole che un tempo qui giunse un popolo diretto verso Sud, ma appena mise piede nell’attuale Basilicata vide sorgere il sole e le diede il nome “Lucania”, la terra della luce. Il termine Basilicata invece comparve soltanto nel X secolo, precisamente nel 1175.

Come tutta l’Italia anche nella storia dei lucani ci fu Roma e il suo dominio che si estese nel 272 a.C. su tutta la regione. Venne prolungata in quel tempo la via Appia fino a Brindisi. La Basilicata fu anche la patria di uno dei più grandi poeti dell’antichità: Quinto Orazio Flacco.

Nel Medioevo la Lucania, già cristianizzata, restò in possesso dei bizantini fino alla conquista longobarda nel 568, entrando a far parte del ducato di Benevento. Fra gli avvenimenti storici rilevanti ricordiamo la congiura dei baroni del 1485. In epoca più moderna la Basilicata fu protagonista del brigantaggio con il maggior numero di bande di tutte le regioni italiane.

Un ruolo importante ebbe anche durante la seconda guerra mondiale quando, il 21 settembre del 1943, Matera fu la prima città italiana ad insorgere contro i tedeschi occupanti e a Rionero si combatté una delle più cruente rappresaglie della seconda guerra mondiale.

La Basilicata, con le sue spiagge bianche e l’acqua cristallina, con le sue antiche grotte di Matera, patrimonio dell’umanità, diventate oggi residenze e alberghi, con le sue strade lente, la gente calma, i fortissimi legami tra uomo e territorio, è la meta ideale per chi non ama le vacanze tradizionali. Il  turista che ama diventare un tutt’uno con la natura che lo circonda, entrare a contatto con la vera essenza di un popolo non può perdere l’occasione di visitare la Basilicata che con il silenzio dei suoi luoghi e il rumore del vento, è una nascosta perla della nostra penisola. Una meta ideale per chi ama vivere a stretto contatto con la natura e dove si può anche ammirare la schiusa delle tartarughe.

Grazie ai suoi paesaggi rudi, quasi primitivi, Matera, prima città del Mezzogiorno d’Italia ad essere stata designata, nel 2019, a capitale europea della cultura, è stata il set del film di Mel Gibson “The passion”. Ma non solo, la Basilicata è forse la regione italiana in cui sono stati girati più film: da Cinecittà ad Hollywood, da “Il vangelo secondo Matteo”di Pier Paolo Pasolini del 1964 a “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores del 2002, passando per “King David” del 1985.

Se la Basilicata è il posto ideale per arrampicate, passeggiate, immersioni, torrentismo, canyoning, lo è anche per gli appassionati di arte con le oltre 150 chiese rupestri, i castelli, i musei, i parchi letterari e le pinacoteche. Per chi ama poi le tradizioni popolari durante tutto l’anno ci sono degli eventi davvero impedibili come il Maggio di Accettura con il matrimonio tra gli alberi, la sfilata dei turchi a Potenza e la spettacolare e attesissima festa della Bruna che ritorna puntuale ogni anno a Matera il 2 luglio.

Per chi ama invece la buona cucina non c’è che l’imbarazzo della scelta. Essendo difficili i collegamenti tra le zone della Basilicata sin dall’antichità, la stessa ricetta veniva realizzata con ingredienti differenti a seconda del luogo dove veniva preparata. Tra le specialità ricordiamo gli Gnummareddi, il sanguinaccio dolce, il baccalà alla lucana e la famosa  lucanica, conosciuta come “luganega”.

Fra i boschi incantati della Basilicata e le sue coste quasi incontaminate, può anche capitare di imbattersi nel “monachicchio”, in fantasmi dei castelli e di sentirsi catapultati indietro nel tempo come a Castelmezzano, sulle tracce del passaggio dei templari, all’ombra delle Dolomiti lucane.

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