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Campania, terra di primati

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Regione:

“Quivi Napoli bella i regi alberga,
città vittoriosa e trionfale:
veggio altri tempi ancor, e in altri monti
quel ch’ora innalza tre sublimi fronti”

(Torquato Tasso)

Il Vesuvio, la tarantella, Pulcinella, la pizza margherita, le sfogliatelle, la pastiera e poi piazza del Plebiscito a Napoli, la costiera Amalfitana con il suo verde lussureggiante e l’azzurro dell’acqua del mare e l’imponente reggia di Caserta con i suoi spettacolari giardini e fontane. Sono questi alcuni dei simboli della Campania, terra che ha dato i natali a numerosi artisti fra cantanti, musicisti, poeti, attori e comici.

La Campania, forse in pochi lo sanno, è anche una terra di primati. Qui vennero realizzati i primi ponti sospesi italiani, la prima linea del telegrafo elettrico nel 1851, le prime stazioni ferroviarie, le prime strade illuminate, i primi conservatori musicali, il primo sistema pensionistico italiano del 1861, il primo statuto socialista al mondo. Solo per citare alcuni. E’ anche la prima regione italiana per il maggior numero di città ai primi posti per popolazione, seguita a ruota dall’Emilia Romagna.

In questa regione, abitata sin dai tempi dell’uomo di Neanderthal, Etruschi e Greci l’hanno fatta da padroni nell’antichità. E con i romani poi si ebbe uno straordinario sviluppo e videro la luce numerose ville estive. Seguirono le occupazioni di Visigoti, Bizantini e poi ancora i Longobardi che nel V sec. d.C. costituirono il ducato di Benevento. La Campania venne poi compresa nel regno di Sicilia e con i Vespri iniziò la guerra dei 90 anni: la Sicilia si divise dal regno angioino che rimase invece egemone in quello di Napoli.

Ci sono in Campania diversi siti tutelati dall’Unesco. Fra questi ricordiamo il centro storico di Napoli con la sua “Spaccanapoli” che divide in due la città, la reggia e il parco di Caserta con l’acquedotto Carolino e il complesso di San Leucio e poi ancora Pompei ed Ercolano con i loro scavi dopo l’eruzione del 79 d.C. in cui perse la vita Plinio il Vecchio e, ancora, il parco nazoinale del Cilento e valle d iDiano con Paestum, Velia e la certosa di Padula, uno dei più grandi monasteri al mondo.

In tutto il mondo quando si parla di Campania vengono alla mente i personaggi del presepe realizzati artigianalmente o, ancora, il corno come simbolo contro la jattura e il malocchio. Pochi forse sanno che la Campania è stata ed è ancora una terra intrisa di cultura, dalla musica al teatro, dalla lirica alla letteratura, passando per la tradizionale tarantella accompagnata dal suono della Tammorra, un grande tamburo che insieme ad altri strumenti poco noti, come il Putipù, Triccheballacche, la Scetavajasse, la tromba degli zingari, allieta le festività partenopee. Da non perdere le tammurriate, una festa a cui è legato il culto della madre Terra.

Un mare da favola, isole e isolotti sparsi sulla costiera e il Vesuvio che si staglia imponente sullo sfondo di Napoli. Natura imponente, superba,che però non può trascendere dai fasti del passato che portarono la Campania a diventare famosa in tutto il mondo. Si pensi a Totò, De Filippo, gli architetti Vanvitelli e Bernini  o letterati come Torquato Tasso, Giordano Bruno, Giambattista Vico, Giovanni Boccaccio, solo per citarne alcuni.

La Campania è anche ottima cucina. Diversi i prodotti a marchio IGP come il carciofo di Paestum, la castagna di Montella, la nocciola di Giffoni, il limone della costa d’Amalfi. Da ricordare la pasta di Gragnano prodotta a partire dal XVI secolo e la mozzarella di Bufala. Per gli amanti della cucina c’è davvero di che scegliere tra i prodotti della natura e quelli creati dalle abili mani dei pasticceri come l’inimitabile pastiera napoletana e le fragranti e profumate sfogliatelle.

Ma chi dice Campania dice anche maschere tipiche del Carnevale, dice l’arte dei presepi di via San Gregorio Armeno o l’arte della ceramica come quelle di Capodimonte, Vietri sul Mare, Cerreto Sannita e san Lorenzello o, per finire, la seta di San Leucio a Caserta e l’oreficeria di Marcianise.

In questa terra magica che racconta delle prime streghe di Benevento e che vanta a Paestum i 3 templi greci meglio conservati al mondo, conserva numerose altre leggende come quella della campana sommersa di Sorrento, il drago di Napoli, la tomba di Dracula, diverse storie di fantasmi e l’uovo magico di Castel dell’Ovo. Non ci sono periodi consigliati per visitare la Campania. In ogni luogo e in ogni paese si possono trovare delle peculiarità e delle tradizioni durante tutto l’anno come sagre e feste varie. Di sicuro è che non si può visitare la Campania senza fare una capatina nel suo capoluogo perché, come scrisse Goethe: “Vedi Napoli e poi muori”.

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