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La bocca della verità

Itinerario:

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Chi non ricorda la celeberrima scena del film Vacanze romane con Gregory Peck e Audrey Hepburn in cui la principessa e il fotoreporter si trovano davanti alla bocca della verità e lui la fa spaventare facendole mettere la mano nella bocca di marmo. La leggenda narra che verrà mozzata la mano a chiunque giurerà il falso, tenendola dentro la bocca della verità.

Pochi sanno però che un tempo, nel Medioevo, capitava veramente che le mani venissero mozzate. La mano di chi aveva detto bugie gravi o ripetute veniva fatta posizionare nella bocca e un boia, posizionato dietro la statua, provvedeva e mozzarla con un solo colpo.

La bocca della verità è un antico mascherone in marmo, murato nella parete del pronao della chiesa di Santa Maria in Cosmedin dal 1632. Nel tempo il volto è stato interpretato come la rappresentazione di Giove Ammone, il dio Oceano, un oracolo o un fauno. Nel periodo dell’antica Roma, la bocca della verità in realtà o era un tombino che inghiottiva l’acqua piovana con la sua bocca oppure una cloaca.

Le sue dimensioni sono davvero impressionanti con quasi due metri di diametro e oltre 1.300 kg di peso. Due le leggende legate al grande mascherone marmoreo. Una leggenda narra che un marito che non si fidava della moglie la portò presso la bocca della verità per attestare la sua fedeltà. La moglie reagì fingendo di svenire e l’amante la prese fra le sue braccia. Subito dopo la donna giurò davanti alla bocca della verità che era stata soltanto fra le braccia di suo marito e dell’uomo che l’aveva appena sorretta.

Una seconda leggenda, invece, attribuisce poteri di oracolo alla bocca della verità, come si legge nella guida medievale per pellegrini dell’XI secolo Mirabilia Urbis Romae: “Presso la chiesa di Santa Maria in Fontana si trova il tempio di Fauno. Tale simulacro parlò a Giuliano e lo ingannò). Il nome “bocca della verità” comparve nel 1485 e la scultura rimase da allora sempre menzionata tra le curiosità romane, venendo frequentemente riprodotta in disegni e stampe.

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