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Sicilia, la magia della cascata del Catafurco

Itinerario: ,

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Un salto di 35 metri

Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo suggestivo nel cuore del parco dei Nebrodi a Galati Mamertino: la cascata del Catafurco. Un luogo ideale per una giornata di trekking durante le vacanze siciliane. Un posto un po’ fuori dai circuiti turistici tradizionali ma che merita sul serio una passeggiata.

In un luogo dove la natura è incontaminata, lontano dal fragore della città, a due passi dal mare, in uno scenario lussureggiante e fra rocce scavate dal tempo, si ode risuonare la cascata del Catafurco. Siamo nel territorio di Galati Mamertino, in provincia di Messina, nel cuore del parco dei Nebrodi.

La prorompente bellezza della Sicilia è tutta racchiusa in questo scrigno naturale. La cascata del Catafurco, formata dalle impetuose acque del torrente San Basilio, in corrispondenza di un dislivello di circa 35 metri, offre uno spettacolo unico a chi decide di fare una piccola e rilassante passeggiata sui Nebrodi.

Il cammino inizia da un piccolo borgo antico con i caratteristici “pagghiari” utilizzati dai pastori come riparo in contrada Molisa.  Poco prima di giungere alla cavità chiamata “Marmitta dei giganti”, si scende da una scalinata in pietra verso le “lacrime di Maria”. Una statua della Madonna è inserita in una cavità piena di muschio da cui cadono piccole gocce d’acqua a causa dell’umidità e da qui il nome “lacrime di Maria”.

Andando avanti lungo il cammino si inizia a sentire il suono della cascata che si getta dal dislivello in una pozza d’acqua poco profonda, ma appena si giunge a destinazione il colpo d’occhio è di quelli che non si dimenticano più. Altissime pareti rocciose di origine calcarea abbracciano quasi la pozza e avvolgono la cascata del Catafurco, amplificandone il suono. In estate è possibile immergersi nell’acqua, mai calda, per rinfrescarsi e godere del contatto quasi intimo con la natura incontaminata.

Durante il cammino è anche possibile vedere con i propri occhi la petagnia saniculaefolia, una pianta perenne risalente al Terziario e che si può trovare soltanto al Catafurco e nella riserva naturale del vallone Calagni a Tortorici.

Come raggiungere la cascata del Catafurco

Per arrivare a Galati Mamertino si possono percorrere due strade. Per chi viene dall’autostrada A20 Messina-Palermo bisogna uscire a Rocca di Caprileone e seguire le indicazioni verso Tortorici, San Salvatore di Fitalia, Galati Mamertino. Arrivati ad un grande bivio si deve imboccare la strada a destra verso Galati Mamertino. Dopo qualche km di strada in salita si arriva nel centro del paesino dei Nebrodi. Arrivati a  Galati si deve oltrepassare tutto il centro storico e seguire le indicazioni per la frazione San Basilio. Proseguendo lungo la strada si incontra sulla sinistra l’imbocco verso la cascata del Catafurco.

Si può proseguire poi con un fuoristrada o preferibilmente a piedi. Si arriva al villaggio dei pastori di contrada Molisa, oggi in parte abbandonato. Si prosegue lungo un’antica strada sterrata, sulla sinistra si può fare una sosta e bere un po’ di fresca acqua ad un antico abbeveratoio e continuando si arriva alle cascate del Catafurco dopo circa un’ora e mezza di cammino su un percorso facile anche se presenta alcune salite.

Il secondo percorso è un’escursione più lunga, ad anello di circa 11 km che parte da portella Addrichi nel territorio di Galati Mamertino, a poca distanza dall’area del capriolo. Si arriva poi alla cascata percorrendo un sentiero sterrato e si ritorna passando per il vecchio villaggio di pastori di contrada Molisa fino a San Basilio. Anche questo percorso è molto facile.

Difficoltà: facile

Adatto a: tutti

Periodi consigliati: tutto l’anno

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