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La Petagnia saniculaefolia

Itinerario:

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Una pianta risalente al Terziario

La Petagnia saniculaefolia è una pianta endemica siciliana che si può trovare esclusivamente a Tortorici, nella riserva naturale del vallone Calagni e alla cascata del Catafurco a Galati Mamertino nel territorio del Parco dei Nebrodi. Risale all’antica floria terziaria che decine di milioni di anni fa popolava la zona insieme ad allori, magnolie, felci, bossi, tassi e maestosi agrifogli.

La Petagnia saniculaefolia Guss è tutelata dalla convenzione di Berna ed è inclusa nella lista rossa delle piante in pericolo di estinzione. È molto difficile, infatti, riprodurle perché è praticamente impossibile riprodurre il suo habitat naturale. Ci hanno provato gli orti botanici delle università di Catania e di Messina ma l’esperimento è fallito.

La rarissima petagnia si localizza in stazioni boschive fresce nei pressi di ruscelli o sorgenti, tra i 400 e gli 800 metri di quota. Vegeta lussureggiate anche a contatto indiretto con l’acqua nel sottobosco dominato da querce o da noccioli. La specie presenza i rizomi immersi nell’acqua e fissati ad un substrato melmoso su cui si impiantano spessi feltri di muschi. La petagnia non si trova invece nei vicini tratti pianeggianti con ristagni d’acqua perché per vivere ha necessità di acque correnti relativamente fredde, pulite e limpide.

La Petagnia è l’unico genere monospecifico presente in Sicilia.

Il periodo migliore per ammirare la Petagnia nel suo habitat naturale è il periodo primaverile. In inverno, infatti, la pianta presenta solo le foglie quasi livellate sul terreno. In primavere, invece, dal rizoma parte uno stelo con foglie peduncolate, anche a volte ramificato, sulla cui cima si forma l’inflorescenza con delicati e graziosi fiorellini bianchi. Proprio tra maggio e giugno la Petagnia spicca maggiormente e diventa facilmente individuabile.

Per primo Gussone descrive e denomina il genere monospecifico di ombrellifera endemico della Sicilia nordorientale dedicando la pianta al botanico, medico ed entomologo Vincenzo Petagna. Il termine saniculaefolie invece fa riferimento alla forma delle foglie simili a quelle della Sanicula europaea. Una recente revisione di Rauschert sostiene che il suo nome dovrebbe essere Petagnaea Gussone.

Secondo la leggenda il termine “saniculaefolia” deriverebbe da “sanicula”, cioè un chiaro riferimento a San Nicola, in ragione di virtù medicamentose della pianta, che però non sono supportate scientificamente.

Più credibile è che la nomenclatura della pianta derivi dal latino “sanus” che significa sano, sanare, guarire.

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