Il Carnevale significa scherzi, burle e soprattutto travestimenti. Questo periodo dell’anno è dissacratorio e spinge tutti ad usare la fantasia per trovare i travestimenti più interessanti. Nel cuore della Barbagia, in Sardegna, però, c’è un carnevale con delle maschere che non seguono i tempi, la politica, la storia o la cronaca, ma seguono rituali antichissimi. Stiamo parlando del carnevale di Mamoiada, centro in provincia di Nuoro.

Qui per strada girano impressionanti maschere dette Mamuthones e gli Issohadores e una maschera nota come Juvanne Martis Sero. Quest’ultima è un fantoccio adagiato in un carretto trainato da un asino.

I veri protagonisti del carnevale a Mamoiada sono i mamuthones, personificati da uomini con i volti coperti da maschere nera, indossano pellicce scure a cui sulla schiena sono attaccati dei campanacci sa carriga che arrivano a pesare fino a 30 kg e al collo piccole campanelle di dimensioni ridotte che fanno ovviamente rumore quando si muovono.

Queste caratteristiche maschere fanno capolino per le strade del paese fin dal 17 gennaio, quando si celebra la festa di Sant’Antonio, per poi ritornare la domenica di Carnevale e il martedì grasso, giorno che sancisce la fine della dissacrante festa carnascialesca.

A far da controaltare ai Mamuthones ci sono gli Issohadores, vestiti con una maschera bianca e un corpetto rosso ai quali si aggiunge un piccolo s’issalletto (un piccolo scialle), carzas (pantaloni bianchi) e sa berritta (un copricapo). Il loro compito è quello di scortare i Mamuthones e catturare con leggere funi le ragazze, come auspicio per la fertilità. In passato non solo le ragazze, ma anche i proprietari terrieri come augurio di buona sorte, mentre oggi si concentrano sulle istituzioni e sulle autorità del posto.

Una manifestazione, questa dei Mamuthones e Issohadores, che è, come è stata definita dall’etnologo Raffaello Marchi, una processione danzata. Il gruppo che sfila per le vie del paese è composto da 12 mamuthones e 8 issohadores che si muovono in un ordine ben preciso, quasi militaresco con piccoli passi cadenzati, quasi dei saltelli e ad intervalli uguali danno tutti due colpi di spalla ruotando il corpo una volta verso destra e una volta verso sinistra.

Mentre tutti camminano gli Issohadores si muovono con passi più sciolti quando improvvisamente si slanciano, gettano sa soha (il laccio) ad un amico o ad una donna scelta fra la folla e tirata a sé come un prigioniero. Gli Issohadores hanno la facoltà di parlare, mentre i Mamuthones non possono farlo, come se fossero degli iniziati di misteri pagani.