Una pianta risalente al Terziario
La Petagnia saniculaefolia è una pianta endemica siciliana che si può trovare esclusivamente a Tortorici, nella riserva naturale del vallone Calagni e alla cascata del Catafurco a Galati Mamertino nel territorio del Parco dei Nebrodi. Risale all’antica floria terziaria che decine di milioni di anni fa popolava la zona insieme ad allori, magnolie, felci, bossi, tassi e maestosi agrifogli.
La Petagnia saniculaefolia Guss è tutelata dalla convenzione di Berna ed è inclusa nella lista rossa delle piante in pericolo di estinzione. È molto difficile, infatti, riprodurle perché è praticamente impossibile riprodurre il suo habitat naturale. Ci hanno provato gli orti botanici delle università di Catania e di Messina ma l’esperimento è fallito.
La rarissima petagnia si localizza in stazioni
boschive fresce nei pressi di ruscelli o sorgenti, tra i 400 e gli 800 metri di
quota. Vegeta lussureggiate anche a contatto indiretto con l’acqua nel
sottobosco dominato da querce o da noccioli. La specie presenza i rizomi
immersi nell’acqua e fissati ad un substrato melmoso su cui si impiantano
spessi feltri di muschi. La petagnia non si trova invece nei vicini tratti
pianeggianti con ristagni d’acqua perché per vivere ha necessità di acque
correnti relativamente fredde, pulite e limpide.
La Petagnia è l’unico genere monospecifico presente in Sicilia.
Il periodo migliore per ammirare la Petagnia nel suo
habitat naturale è il periodo primaverile. In inverno, infatti, la pianta presenta
solo le foglie quasi livellate sul terreno. In primavere, invece, dal rizoma
parte uno stelo con foglie peduncolate, anche a volte ramificato, sulla cui
cima si forma l’inflorescenza con delicati e graziosi fiorellini bianchi.
Proprio tra maggio e giugno la Petagnia spicca maggiormente e diventa
facilmente individuabile.
Per primo Gussone descrive e denomina il genere
monospecifico di ombrellifera endemico della Sicilia nordorientale dedicando la
pianta al botanico, medico ed entomologo Vincenzo Petagna. Il termine
saniculaefolie invece fa riferimento alla forma delle foglie simili a quelle
della Sanicula europaea. Una recente revisione di Rauschert sostiene che il suo
nome dovrebbe essere Petagnaea Gussone.
Secondo la leggenda il termine “saniculaefolia” deriverebbe da “sanicula”, cioè un chiaro riferimento a San Nicola, in ragione di virtù medicamentose della pianta, che però non sono supportate scientificamente.
Più credibile è che la nomenclatura della pianta
derivi dal latino “sanus” che significa sano, sanare, guarire.