In Piemonte venne concessa al popolo la prima “costituzione”. Stiamo parlando dello statuto Albertino concesso dal re Carlo Alberto di Savoia nel 1948. Si tratta di una forma primordiale della costituzione che venne poi assimilata dal regno d’Italia nel 1961.

Lo statuto albertino rimase in vigore dal marzo 1848 al 1946, nel momento in cui l’Italia con un referendum scelse la repubblica, abbandonando per sempre la forma governativa monarchica.

Lo statuto albertino, redatto in lingua francese, è una carta costituzionale di tipo flessibile e ottriato e prevede una serie di diritti e doveri dei cittadini. So tratta del primo documento simile ad una costituzione in Italia, redatto da una commissione nominata dal re.

Si ispirava alle costituzioni francesi e per questo fu il francese la sua lingua. Si tratta di una carta costituzionale flessibile perché può essere modificata con una legge ordinaria.

Oltre ad essere stata concessa dal re, lo statuto albertino è una costituzione breve perché stabilisce i principi dell’organizzazione costituzionale e le norme da seguire, sancisce come forma di governo la monarchia, stabilisce che la carica di capo dello Stato, in quel tempo il sovrano, è ereditaria secondo la “legge salica”, assegna i poteri esecutivo, giudiziario e legislativo al re, concede il diritto di voto ad una ristretta cerchia di individui, garantisce la libertà di stampa con alcune limitazioni e si impegna a garantire l’uguaglianza formale dei sudditi.