In Umbria sono custodite 7 tavole di bronzo con testo in lingua umbra e alfabeto latino. Si tratta delle tavole eugubine che vennero ritrovate nel 1444 a Gubbio dove sono ancora oggi custodite nel palazzo dei consoli. Le tavole eugubine sono i più importanti testi rituali di tutta l’antichità classica.
“Non possediamo nulla di simile – come ritiene Giacomo Devoto, uno dei più importanti glottologi e linguisti del Novecento – né in lingua latina, né greca. Per trovare paralleli, bisogna ricorrere a letteratura del vicino o lontano Oriente”.
Le tavole sono sette, cinque delle quali scritte su entrambe le facce, mentre due (la terza e la quarta) sono scritte su un’unica faccia, per un totale di 12 facce. Le prime tavole probabilmente risalgono al III o II secolo a.C., mentre le tavole VI e VII sono scritte in lingua umbra sempre, ma con alfabeto latino e sembra possano risalire al I sec. a.C. e la tavola V è scritta in caratteri etruschi nella prima faccia e nelle prime righe della seconda faccia dove gli altri caratteri sono latini. Le tavole contengono prescrizioni per il collegio sacerdotale dei fratres Atiedii, un gruppo composto da 12 sacerdoti devoti a Giove.
Le tavole eugubine sono l’unica fonte per lo studio del popolo umbro, uno dei più antichi, e della sua lingua. Le tavole vennero scritte su bronzo probabilmente per proteggere le regole su cui si fondava la ritualità collettiva ed impedirne ogni possibile trasformazione nel tempo.