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Piemonte, terra di invenzioni e leggende

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Regione:

Oh rara, oh celeste dote davvero; chi sappia ragionare ad un tempo, e sentire!”
(Vittorio Alfieri)

Le alpi innevate fanno da sfondo a grandi e piccole cittadine sparpagliate lungo il suo territorio. Il Piemonte è una regione ricca di risorse naturali e paesaggistiche che custodisce testimonianze di differenti epoche storiche. E’ qui ce nasce il Po, il fiume più lungo e importante d’Italia e tra sci, alpinismo, passeggiate nella natura alla scoperta di laghi e appuntamenti con il folklore e la cultura, il Piemonte è una regione che ha molto da offrire.

Anticamente la regione fu abitata da popolazioni celtiche e liguri. Il Piemonte, ad eccezione di alcune aree alpine, fu poi conquistato dai romani, invaso dagli Ostrogoti e dai Borgognoni e dopo la restaurazione bizantina, con l’invasione longobarda, si ebbe una prima sistemazione della regione chiamata Neustria, probabilmente divisa nei ducati di Novara, Ivrea, Asti, Tortona e Torino. Dal 1400 inizia il processo di unificazione sotto i Savoia che richiese, però, diversi secoli, prima per la formazione di comuni autonomi e marchesati, poi per l’intervento di potenti signori esterni, infine per il coinvolgimento della regione nella lotta tra gli Asburgo e i Valois per l’egemonia in Italia e in Europa. Dal 1798 al 1814 ha vissuto sotto la dominazione napoleonica e poi ebbe un ruolo centrale nel Risorgimento italiano.

Il suo nome compare nel XII secolo nelle cartine topografiche come “Pedemontium” o “Pedemontis” (al piede del monte), identificando i possedimenti dei Savoia. Il suo stemma è stato ripreso dall’antico stemma subalpino dal 1424. I colori rosso, blu e arancio sono i colori della Repubblica di Alba, proclamata il 25 aprile del 1796.

Pochi forse sanno però che il Piemonte ha una ricchezza linguistica non indifferente con ben cinque lingue storiche riconosciute con la legge regionale del 9 aprile 1990 di cui quattro minoranze linguistiche riconosciute dalla legge statale 482/1999. Si tratta dell’Occitano. del francoprovenzale, del francese che ha un valore storico per la comunità valdese, del piemontese diviso in occidentale e orientale (non riconosciuto dalla legge statale come minoranza ovviamente) e il Walser che era la lingua germanica dei coloni alemanni provenienti dal canton Vallese. Ci sarebbero anche altre tre lingue: il ligure parlato nell’estemo sud-est, il ligure alpino e il lombardo occidentale. Il ruolo della lingua piemontese è stata determinante nella nascita dei dialetti gallo-italici di Basilicata e dei dialetti gallo-italici di Sicilia parlati ad Aidone, Piazza Armerina, Nicosia, San Fratello e piccoli centri della Sicilia centro orientale.

Fra palazzo barocchi, residenze reali, chiese, castelli, città termali e mete del turismo religioso come il santuario di Oropa, il Piemonte è considerata la regione alpina per eccellenza. Al suo interno protegge alcuni siti Unesco: le residenze sabaude, le colline del Po, i sacri monti, i siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi, le zone vitivinicole di Langhe-Roero e Monferrato e Ivrea.

E’ anche una terra che offre numerosi appuntamenti con il folklore, le feste paesane, i palii, le rievocazioni storiche, le danze occitane, il carnevale, specialmente quello particolare di Ivrea con il lancio delle arance e, ancora, la sagra dell’uva, la festa del Polentonissimo che si svolge da quasi 180 anni a Monastero di Bormida, l’assedio di Canelli, la festa del Piemonte in commemorazione della battaglia della Assietta, dal 1967 e tanto altro ancora.

Anche il Piemonte è una regione da primati. Qui venne concessa la prima costituzione (lo statuto Albertino nel 1948), il suo capoluogo fu la prima capitale del regno d’Italia, ospita le vette più alte d’Italia e il parco nazionale più antico: il Gran Paradiso, la mole Antonelliana che fino al 1889 è stato l’edificio più alto di tutta l’Europa e su cui c’è scritta la famosa sequenza di Fibonacci e il forte di Chabeton, la fortezza più alta d’Eurpa a 3.130 mt. Ma non finisce qui. Il Piemonte è stata anche la prima regione ad ospitare una partita di rugby nel 1910. Qui sono nati il tramezzino, il Barolo, i grissini, il gelato a stecco, la Moka e i gianduiotti con il loro incarto dorato.

Il Piemonte è terra ricca anche di tradizioni popolari con le sue feste medievali e i giochi popolari.  Ricca è anche la cucina con vini pregiati, profumati tartufi bianchi, la gustosa fonduta, il profumato brasato al Barolo, le nocciole che servono per i Baci di Dama, i Brut e Bon, i gianduiotti e, ancora i cuneesi al rum, la bagna cauda e il fritto misto alla piemontese.

Ancora più ricco e il repertorio di leggende  che costellano il territorio piemontese: dal toro rosso di Torino che salvò la città, al tesoro nascosto, passando per il lago delle streghe e diverse leggende di fantasmi. Solo tra la Val Po e la Val Sagone esistono ben 250 luoghi leggendari. Con una sola gita non sarà possibile conoscerli tutti, ma c’è sempre tempo per imparare e conoscer ei luoghi del mistero.

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