La città eterna. È questo l’appellativo conservato da Roma per oltre duemila anni. Il merito è di Albio Tibullio, un poeta latino vissuto tra il 55 a.C. e il 18 a.C. che pochi conoscono, ma che ai suoi tempi era noto come autore di poemi erotici.
Nel secondo libro delle Elegie immagina un periodo molto remoto e scrive “Romulus Aeternae non dum formaverat Urbis moenia” cioè “Né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell’eterna urbe”. Questo è il più antico riferimento alla città eterna, o meglio il più antico di cui si ha traccia.
A volte l’epiteto di città eterna viene fatto risalire all’imperatore Adriano che regnò nel II secolo d.C. e alla frase: “Altre Rome verranno e io non so immaginarne il volto; ma avrò contribuito a formarlo…Roma vivrà, Roma non perirà che con l’ultima città degli uomini”. Ma questa frase è un falso in quanto sarebbe stata scritta nel ‘900 da Marguerite Yourcenar nel suo romano Memorie di Adriano, mentre Roma città eterna era già in uso in epoche precedenti.
Roma è stata la prima metropoli dell’umanità, cuore pulsante di una delle più importanti civiltà antiche e che diede la nascita ad uno degli imperi più grandi mai esistiti. La capitale d’Italia, luogo di nascita della comunità economica europea e dell’Euratom, ospita le sedi di Fao, Ifad e Pam ed è l’unica città al mondo ad ospitare al suo interno uno stato: Città del Vaticano.
Intrisa di cultura, Roma è piena di monumenti che l’hanno resa famosa, ma ad ogni angolo si trovano resti dell’antica civiltà romana che qui aveva il suo quartier generale. L’attuale capitale dell’Italia è stata durante l’impero romano il fulcro dell’espansione di un impero che non è stato mai più replicato.