Oggi andiamo in Valle d’Aosta, precisamente ad Ollomont, frazione di Doues per ammirare e ascoltare il suono del “Ru du Mont” e farci trasportare in un passato lontano, nel mondo rurale valdostano. Fra imponenti abeti, verdeggianti pascoli e panorami mozzafiato fra valli e alte vette innevate, la natura qui la fa da padrona insieme all’acqua.
L’acqua è vita. E’ l’elemento primordiale, come supposto da Talete di Mileto circa 600 anni prima di Cristo, in quanto spegne il fuoco, scioglie la terra e assorbe l’aria. L’acqua, insieme alla luce e al suono è uno degli elementi indispensabili per la vita e si interfaccia con il mondo anche grazie alle sue onde di energia. A dimostrazione di ciò basti pensare come venga utilizzata anche in molti ospedali o case di cura per placare gli animi e rilassare i pazienti. Se si vuole avere un contatto ravvicinato con la forza dirompente dell’acqua ed il suo suono che infonde tranquillità, il Ru du Mont in Valle d’Aosta è il posto ideale. In uno scenario magico tra alti abeti, lussureggianti pascoli verdi e vette innevate, scorre il Ru incanalato fra le rocce e nella tanto suggestiva quanto buia galleria. E’ questo il tratto più caratteristico di tutto il Ru du Mont. Quando si cammina nella galleria in rigoroso silenzio, si ode solo lo scrosciare dell’acqua accanto, si percepisce l’umidità e si può davvero dire di ascoltare la profonda, vera e potente voce del Ru.
Sé si è fortunati forse si riuscirà a percepire anche l’essenza della fata del Ru che, secondo un’antica leggenda era la custode del Ru stesso, sotto le sembianze di una serpe bianca. Realizzato nel 1400 tra Chatelair, frazione di Doues e Vaud frazione di Ollomont, attraversando boschi, radure, piccoli sentieri e la galleria lunga 750 metri, dopo qualche anno il Ru cadde in disuso per frane e crepe continue. Vani furono i tentativi di ricostruirlo. Il Ru venne ricostruito solo nel 1949 perforando la montagna con un tunnel alto mediamente un metro e ottanta.
Le problematiche relative alla distruzione del Ru e alla sua difficile ricostruzione, vengono attribuite da una leggenda popolare all’uccisione della fata del Ru. Questa accompagnava ogni giorno il guardiano del Ru durante il controllo del percorso dell’acqua, strisciando ai suoi piedi. Alla morte del guardiano l’incarico passò ad un giovane inesperto ché, infastidito dalla presenza della serpe, la uccise. Purtroppo la serpe bianca altri non era che la fata del Ru che proteggeva il percorso e, una volta morta, il canale iniziò a riempirsi di crepe e a franare, fino a diventare dél tutto inservibile. Ovviamente questa è solo una leggenda dato che il Ru oggi è perfettamente fruibile.
Il Ru du Mont, come già detto, collega le frazioni Chatellair di Doues a Vaud di Ollomont, pertanto la galleria del Ru è raggiungibile da entrambe le parti. Per arrivare direttamente la galleria bisogna lasciare la macchina nell’ampio parcheggio di Chatellair e poi proseguire per un tratto sulla strada asfaltata. Al primo tornante si imbocca sulla destra il sentiero n.1 con tanto di indicazione per il “Ru du Mont”.
Se, al contrario, si proviene da Ollomont si deve giungere alla frazione Chez Collet all’ingresso del paese. Si lasciano qui i mezzi di trasporto e si raggiunge la frazione Creton da dove inizia il sentiero vero e proprio con un segnavia 1. Si incrocia poi durante il cammino un segnavia 8 e si giunge al Ru du Mont, si segue il corso d’acqua che scorre sotto i piedi e si prosegue fino all’imbocco della galleria che porta a Doues, dopo un’ora e un quarto circa di cammino.
Difficoltà: facile
Adatto a: tutti
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