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Valle d’Aosta, tra castelli e alte vette

Scritto il da Maria Chiara Ferraù

Regione:

“Non tonsura facit monachum, sed virtus animi”.
“Non è la tonsura a fare il monaco, ma la virtù dell’animo”.
(Sant’Anselmo da Aosta)

Strade, acquedotti e ponti romani, castelli, alte cime innevate, catene sconfinate di montagne, immense vallate e magici borghi antichi sono i segni distintivi della Valle d’Aosta, a più piccola e la meno popolosa fra le regioni d’Italia.

Qui si trova la cima più alta d’Europa, il monte Bianco,  il parco nazionale del Gran Paradiso che fu il primo ad essere istituito nel 1922 e dove ancora oggi vivono specie in via di estinzione quali stambecchi, camosci, marmotte ed ermellini.

Incastonata tra le Api, la Valle d’Aosta è stata abitata in passato sin dal Neolitico, poi vennero i Celti dal cuore dell’Europa che si fusero con le popolazioni autoctone dando vita ai Salassi che difesero le loro terre fino ala fine del I secolo a.C.. All’arrivo dei romani vennero costruite strade, acquedotti e ponti. Le stesse strade che poi accolsero il passaggio dei Goti e dei Franchi. Poi arrivarono i Longobardi e i duchi di Borgogna ad invadere la Valle d’Aosta. Le contese finirono solo quando la regione passò ai Savoia che seppero guadagnarsi la simpatia della popolazione.

Qui si sviluppò la via Francigena che ancora oggi è percorribile. Forse non tutti sanno che la più piccola regione italiana vide anche la nascita della più antica chiesa cristiana non cattolico-romana, cioè quella Valdese.g

Tra castelli, musei grandi e piccoli disseminati lungo il territorio, si incontrano anche diversi usi e tradizioni locali come degli sport tradizionali valdostani come il fiolet, il palet, la rebatta, lo tsan e la rouletta.

Bellissime passeggiate sulle montagne alla scoperta di una natura incontaminata, lunghe sciate sulle piste più belle, musei e castelli che ricordano gli antichi fasti delle case reali e dei nobili, caratteristici rifugi alpini, osservatori astronomici e le terze di Pre Saint Didier fanno da sfondo all’arte artigiana della vannerie o dei sabotiers di Ayas che costruiscono zoccoli in legno o ancora il drap, l’arte della tessitura della Valgrisenche e la tessitura della canapa di Champorcher.

Ampia scelta anche tra tra sagre, fiere e mercatini di Natale e, per gli appassionati di feste, imperdibile il carnevale di Aosta con il re Barlet e la regina Grolla o la caratteristica battaglia tra le mucche.

Per gli amanti della buona cucina non c’è che l’imbarazzo della scelta tra il saporito formaggio Fontina, il dolce Jambon de Bosses e poi ancora zuppe, carni di camosci e caprioli, le tegole di Aosta, il blanc manger, il caffè alla valdostana, liquori e grappe, il blanc manger e tanto altro ancora.

Passeggiando per i boschi, andando alla scoperta di castelli e piccoli borghi ricchi di storia e arte, come è possibile imbattersi nelle meravigliose stelle alpine, sarà anche possibile immaginare un incontro con il viandante del monte Maudut o con le streghe del monte Ciamoseira o, ancora,  incontrare lo sfrondature di castagni, i carbonay di Borey o le fate nel lago. Non sarà difficile immaginare il dente del gigante Gargantua incastonato sul monte Bianco, la vetta più alta di tutta l’Europa.

Pur essendo considerata una terra di emigrazione verso la Francia, specialmente Parigi e verso la Svizzera, soprattutto Ginevra, i cittadini della Valle d’Aosta sono profondamente attaccati alle loro tradizioni e ai suoi personaggi illustri come Sant’Anselmo di Aosta, Innocenzo Manzetti, l’inventore del telefono prima di Meucci, il grande critico letterario Natalino Sapegno o l’arrampicatore Jean Atoine Carrel.

E’ piccola la Valle d’Aosta, ma offre paesaggi unici, natura incontaminata, una cucina genuina e saporita e tante tradizioni tutte da scoprire.

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